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Aritmie, mangiare troppo può causare alterazioni del battito cardiaco
18 ottobre 2018

Aritmie, mangiare troppo può causare alterazioni del battito cardiaco

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Una dieta poco salutare o un eccesso di cibo possono danneggiare il cuore e causare alterazioni del battito cardiaco? Ne parliamo con il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan.

«Esiste - spiega il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan - quella che americani e inglesi chiamano “sindrome del cuore in vacanza”, dovuta agli eccessi di cibo e bevande che possono esporre il cuore al rischio di alterazioni del battito non patologiche. Si tratta di un tipo di aritmia particolare, non legata a una malattia, ma che può essere scatenata da un carico eccessivo di grassi e alcol, pressione elevata, problemi digestivi. Tutti questi sono tra i fattori scatenanti della di fibrillazione atriale».

 

Come si manifestano le aritmie?

Esistono varie tipologie di alterazioni del battito, ognuna con sintomi diversi. «Alcune aritmie - precisa il dottor Giuseppe De Martino - si manifestano con una riduzione dei battiti che provocano vertigini intense o addirittura svenimenti ripetuti nel tempo e che potrebbero indicare un problema del ritmo cardiaco. Altre aritmie, invece, danno sintomi come il cardiopalmo, cioè quando il battito cardiaco accelera improvvisamente per poi altrettanto improvvisamente tornare alla normalità. Ancora, il fiato corto può essere un sintomo di fibrillazione atriale, soprattutto in soggetti con più di 75 anni». In caso di anomalie del ritmo cardiaco bisogna rivolgersi al più presto a uno specialista aritmologo, per evitare che ci siano delle crisi nonchè per capire l’origine di queste alterazioni ed arrivare quindi a una diagnosi precoce.

 

Aritmie e prevenzione

Non è possibile prevenire le aritmie, ma si possono evitare le situazioni che provocano le crisi aritmiche. «Per quanto riguarda l’alimentazione, sarebbe bene seguire una dieta povera di sale, soprattutto se si soffre di ipertensione arteriosa. È bene poi ricordare - conclude lo specialista - che chi già soffre di fibrillazione atriale e sta seguendo una terapia anticoagulante, alcuni alimenti possono interferire con i farmaci. Si tratta sia di vegetali, come spinaci, broccoli, cavolfiori, lattuga e asparagi, sia di carni, quali fegato bovino, prosciutto cotto o affumicato. Attenzione anche all’olio di semi di soia e al the».

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