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Tre falsi miti sul cuore
12 giugno 2018

Tre falsi miti sul cuore

Ipocondria, ansia e dormire troppo fanno male al cuore? E sentirsi bene esclude problemi cardiaci? A questi interrogativi risponde il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan.

La salute del cuore è importante. Abitudini e stili di vita possono metterla a rischio, inconsapevolmente. Alcune false credenze, per esempio, mettono in relazione altre patologie o comportamenti con il rischio di far ammalare il cuore. Ecco tre falsi miti che sfatiamo insieme al dottor Giuseppe De Martino.

1) L’ipocondria, cioè l’ansia per la propria salute, aumenta il rischio di ammalarsi di cuore: FALSO.
Essere esageratamente preoccupati per la propria salute, o più in generale soffrire di patologie neuropsichiatriche, non è direttamente collegabile a un più alto rischio di malattie cardiovascolari. Sebbene uno studio norvegese pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica BMJ Open metta in correlazione il disturbo d’ansia per la propria salute alla malattia cardiaca, tuttavia non è possibile associare l’ansia in modo indipendente ed esclusivo alla malattia cardiaca. “Nello studio - spiega il dottor Giuseppe De Martino - il legame tra ipocondria e rischio di malattia cardiaca è identificato tenendo anche in considerazione i noti fattori di rischio cardiovascolare come obesità, fumo di sigaretta, ipertensione, diabete e ipercolesterolemia. Tuttavia saranno necessari ulteriori studi prima di associare inequivocabilmente ansia e malattia cardiaca. Sarebbe quindi necessario un follow up più lungo di decine di anni per interpretare meglio la relazione ansia e patologie cardiovascolari».

2) Sentirsi in forma esclude il rischio di malattie cardiovascolari: FALSO.
Fare attività fisica in modo regolare e condurre uno stile di vita sano e attivo aiuta sicuramente a ridurre il rischio di malattie cardiache, ma rimane comunque la possibilità che si sviluppi una patologia cardiovascolare. «Sentirsi bene e in forma non vuol dire che sia tutto sotto controllo - precisa il dottor De Martino, aritmologo. - Esistono infatti alcune condizioni ereditarie che, indipendentemente da come ci si sente, possono essere fattori di rischio: ad esempio, un alto livello di colesterolo o malattie del muscolo cardiaco. Senza dimenticare, inoltre, che un eccessivo sforzo fisico può anch’esso provocare danni per il cuore e causare problemi alla salute».

3) Dormire troppo fa male al cuore: FALSO.
Che dormire poco faccia male è ormai risaputo, ma alcuni credono erroneamente che anche dormire troppo sia dannoso per il cuore e la salute. «In realtà - spiega il direttore del gruppo Servisan - in molti casi dormire di più aiuta a recuperare il sonno che si è perso durante alcuni periodi di maggiore stress. Così si recuperano le energie, magari dopo giorni in cui, per via di intenso studio o lavoro, si dorme meno delle 7-8 ore necessarie all’organismo per riposare». Al contrario è la privazione del sonno che fa aumentare il rischio di infarto, soprattutto se per restare svegli si fa un uso eccessivo di sostanze eccitanti come caffè, tè, bevande energetiche, ginseng e guaranà. Queste agiscono infatti sul cuore, accelerando la frequenza cardiaca e la pressione. «Assumere sostanze eccitanti in grandi quantità e per periodi prolungati - conclude lo specialista - è uno dei fattori che aumenta il rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari».

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