8 marzo 2018
Cuore: troppo sport fa male, ma farne poco è anche peggio
L’equilibrio è nel mezzo, dicono i buddisti. E hanno ragione, anche quando si parla di salute. L’attività fisica fa bene, ma con moderazione. Sono queste le conclusioni a cui arrivano molti studi.
In particolare uno studio norvegese ha suggerito una correlazione tra esercizio fisico di resistenza, come una maratona o una lunga gara di sci da fondo, e l’aumentato rischio di fibrillazione atriale e flutter atriale, in particolare negli uomini.
«Gli episodi di morte improvvisa durante le maratone o le gare sportive di resistenza, pur non essendo frequenti, tuttavia non sono neppure rare – commenta il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo. – Ipertono vagale e dilatazione dell’atrio potrebbero essere le cause dell’insorgenza delle due aritmie rilevate nello studio norvegese che ha confrontato un gruppo di sciatori di mezzofondo, sci nordico, con la popolazione generale. Negli sport da endurance aumenta sì il rischio, ma allenamento adeguato, riposi e controlli specialistici di medicina dello sport, in questi atleti, possono aiutare a intercettare e prevenire il rischio di aritmie. Il consiglio in generale, anche per chi non farà mai sport di resistenza e non correrà mai una maratona, è di evitare la sedentarietà, camminare almeno 10.000 passi al giorno o la metà a passo veloce, e fare attività fisica aerobica, come nuoto o ballo, almeno 150 minuti alla settimana.»
CHI SIAMO
L'equipe Servisan è un gruppo di cardiologi aritmologi, diretto dal dott. Giuseppe De Martino, specializzato nella diagnosi e nella cura delle aritmie e nella terapia elettrica dello scompenso cardiaco. Ogni anno effettua circa 2000 interventi suddivisi fra studi elettrofisiologici, ablazioni transcatetere, impianti di pacemaker e defibrillatori, estrazioni di cateteri infetti, cardioversioni elettriche, loop recorder.
PER INFO O PRENOTAZIONI
Segreteria Sanitaria del gruppo di aritmologi Servisan/Dott. De Martino
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