5 settembre 2018
10 regole per prevenire la fibrillazione atriale
Prevenire la fibrillazione atriale è possibile, seguendo alcune regole e adottando uno stile di vita sano.
Il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo di aritmologi Servisan, spiega come diminuire il rischio di questa patologia cardiaca che può esporre a complicanze cardiovascolari anche gravi. La fibrillazione atriale è la più comune delle aritmie cardiache, caratterizzata da una completa irregolarità dell’attività elettrica degli atri del cuore, che restano come “paralizzati” e perdono la capacità di portare sangue ai ventricoli. Anche il battito cardiaco, inoltre, perde la sua normale regolarità. Non sempre chi soffre di fibrillazione atriale mostra i sintomi classici, come palpitazioni, dolore toracico, affanno o affaticamento. Ma è invece frequente che la fibrillazione atriale colpisca chi è già affetto da altre patologie cardiache come ipertensione arteriosa, malattie coronariche e valvolari.
Ecco 10 regole per prevenire la fibrillazione atriale
Il rischio di fibrillazione atriale aumenta con l’età, ma può essere tenuto sotto controllo seguendo alcuni consigli e adottando uno stile di vita sano.
1. Evitare obesità e sovrappeso
«L’obesità e il sovrappeso - afferma il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan - sono in aumento nel mondo occidentale, esponendo al rischio di malattie cardiovascolari e diabete. Secondo il rapporto Osservasalute 2016, in Italia nel 2015 più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) era in sovrappeso, mentre una persona su dieci era obesa (9,8%). Dati rilevanti che, sommati, rivelano che il 45,1% delle persone maggiorenni è in eccesso ponderale. Sono soprattutto i maschi, le popolazioni del Sud Italia e le persone più avanti con gli anni a essere in condizioni di obesità o sovrappeso».
2. Evitare l’abuso di alcool
«È ormai risaputo - spiega il dottor De Martino - che il consumo di alcol può far aumentare la frequenza cardiaca e il rischio di ictus e infarto. Anche l’antico luogo comune che “un bicchiere di vino al giorno fa bene al cuore” è falso: non esistono infatti evidenze scientifiche in merito.
Per approfondire: Cuore, un bicchiere di vino al giorno fa bene, VERO O FALSO?
3. Abolire il fumo di sigaretta
Fumare danneggia sia il cuore che le arterie, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari. «Il consiglio - continua l’esperto - è di abolire del tutto il fumo, non semplicemente di ridurlo. Non esiste infatti un livello sicuro: anche chi pensa di fumare poco e di essere quindi “al sicuro”, sappia che influisce ugualmente sul cuore ed espone al rischio di infarto e ictus».
4. Svolgere un'attività fisica e sportiva moderata, evitando gli eccessi
«Il rischio di patologie cardiovascolari - sottolinea il dottor De Martino - può essere tenuto a bada grazie anche all’esercizio fisico, usando però sempre il buon senso. Non è necessario allenarsi per correre la maratona, ma praticare un’ora di attività fisica leggera almeno tre volte a settimana consente di ridurre la sedentarietà e i rischi ad essa collegati».
5. Tenere sotto controllo la pressione arteriosa
Controllare periodicamente la pressione arteriosa è una buona pratica, dato che è uno dei nostri cosiddetti segni vitali. «Dopo i 50 anni, dato che aumenta il rischio di fibrillazione atriale, il consiglio è di dotarsi di un apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. Ancora meglio - continua lo specialista - se si tratta di uno strumento dotato anche di sistemi che consentono di rilevare la fibrillazione atriale».
6. Curare l'ipertensione
L’ipertensione è un segnale importante ed è importante curarla perché questa condizione spesso si accompagna alla fibrillazione atriale.
7. Tenere sotto controllo la glicemia e curare il diabete
Il diabete è un’altra patologia che, se trascurata, può avere conseguenze anche gravi sull’organismo. «Un consumo eccessivo di grassi e zuccheri di cui sono fatti i dolci - sottolinea il direttore del gruppo Servisan - non fa bene al cuore perchè, portando a obesità, aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, tra cui infarto e ictus».
8. Curare le apnee ostruttive del sonno
«Le apnee ostruttive del sonno - precisa l’aritmologo Giuseppe De Martino - sono delle “interruzioni” nella normale respirazione che avvengono durante il sonno. Questi episodi sono spesso associati al russamento e provocano una riduzione della quantità di ossigeno nel sangue e un parallelo aumento dell’anidride carbonica. Questa condizione può, negli anni, causare sia la dilatazione dell’atrio sinistro che un’alterata attivazione del sistema nervoso, favorendo l’insorgenza della fibrillazione atriale».
9. Imparare l'automisurazione del ritmo al polso
In caso di malessere può essere importante saper misurare il proprio ritmo al polso, per verificare se possa trattarsi di un problema cardiaco. Soprattutto dopo i 65 anni è importante prestare attenzione al rilievo del polso in occasione di visite mediche e imparare l’automisurazione.
10. Eseguire un elettrocardiogramma
L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico semplice e che richiede poco tempo, ma che può rivelarsi molto utile. Tutti dovrebbero periodicamente effettuarne uno di controllo per verificare il corretto funzionamento del cuore. Diventa invece fondamentale eseguirlo per tutti i soggetti a cui viene riscontrato un polso irregolare.